Benvenuto sul mio sito. Sono Pippi Mellone e sono sindaco protempore della città di Nardò. Sono stato eletto sindaco il 19 Giugno 2016, alla guida di una coalizione trasversale ( 50,28%). Poco più di cinque anni dopo, il 4 ottobre del 2021, ancora una volta alla guida di una coalizione civica trasversale ed estranea ai partiti tradizionali (Pd, Italia Viva, Forza Italia ecc.), sono stato riconfermato alla guida della città. Tre neretini su quattro, già al primo turno, hanno scelto di continuare la mia rivoluzione gentile, operosa e verde e mi hanno tributato un incredibile consenso del 74,08%. Si tratta del risultato più alto d'Italia in una città con oltre 15.000 abitanti". |
di Martina Martelloni - musiche nel video di Ginocchiello Giuseppe Mellone, conosciuto ai più col nome di Pippi, è il nuovo primo cittadino di Nardò, comune salentino noto per essere stato in passato, terra di battaglie e vittime contro il caporalato nei campi di raccolta. Eletto da qualche settimana, Mellone è divenuto caso nazionale per via del suo trascorso politico come militante della destra: Azione Giovani ed Alleanza Nazionale, e dell'attuale impegno messo in atto per combattere lo sfruttamento dei braccianti migranti nella terra pugliese. una situazione da 25 anni ritenuta emergenziale ma è strutturale. Noi siamo stati i primi ad affrontare la ghettizzazione. "Sono nato politicamente in Azione Giovani. Basta leggere i trent'anni di battaglie di Beppe Niccolai o di Pino Rauti, l'accoglienza è un must della destra sociale". Mellone, con il contributo di Coldiretti e Ministero degli Interni, ha fatto allestire un campo con tende, docce e presidio sanitario per quei migranti che dal mattino a sera lavorano nella raccolta di pomodori e cocomeri. "Abbiamo messo in piedi un campo con tutti i crismi e ci siamo battuti con Prefettura e Regione per ottenere dei container climatizzati. Ho fatto un'ordinanza che vieta il lavoro nei campi dalle ore 12 alle ore 16 fino al 31 di agosto". Su alcune polemiche parlano di tendopoli e divisione dei migranti dal centro cittadino, il sindaco considera ancora aperta la lotta contro la ghettizzazione: "Con la creazione di questo campo ufficiale abbiamo in parte smantellato la ghettizzazione, ora ospitiamo 143 fratelli migranti" QUI l'intervista originale
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DIRITTI - Nardò: “Aiuto i migranti in coerenza alle idee della destra sociale”Pippi Mellone assurge alle cronache per l'ordinanza contro il lavoro nei campi nelle ore più calde che ha scatenato la rivolta delle aziende agricole neretine: “Basta sfruttamento”. Accostato a Casapound, si dice favorevole alle unioni civili e alla liberalizzazione delle droghe leggere. di Lorenzo Galeazzi Lo chiamano il sindaco di Casapound che aiuta gli immigrati. Lui si smarca sottolineando che non ha mai militato nell’organizzazione anche se essere associato ai fascisti del terzo millennio “non è assolutamente un’offesa”. Sui migranti invece parla molto chiaro: “Bisogna farla finita con l’infamia dello sfruttamento dei braccianti africani che da più di vent’anni macchia il territorio di Nardò”. E’ Pippi Mellone, neo-primo cittadino del popoloso paese a sud di Lecce, che, sostenuto da una serie di liste civiche, si è imposto per soli 95 voti sul candidato del Pd e sindaco uscente Marcello Risi ai ballottaggi del 19 giugno. Un amministratore fasciocomunista nella terra dei caporali? “Amo molto il libro di Antonio Pennacchi, ma rifuggo dalle categorie del passato”, risponde accalorandosi pur rivendicando la sua storia politica “orgogliosamente ancorata ai valori della destra sociale e post-missina”. Mellone assurge alle cronache nazionali, quando il 15 luglio, meno di un mese dopo il suo insediamento, firma un’ordinanza comunale che vieta il lavoro nei campi nelle ore più calde della giornata fino al 31 agosto. “Quando l’anno scorso morì un bracciante mentre lavorava sotto il sole a 40 gradi proposi la stessa legge che però venne bocciata dalla maggioranza del Partito democratico”. E il mantra del “prima gli italiani” proprio della destra estrema? “Chi rischia la vita nelle campagne non ha colore né religione, è solo un uomo e io non ho intenzione di celebrare nessun funerale con la fascia tricolore al petto”. La normativa anti-caldo del sindaco ha scatenato l’insurrezione di alcuni imprenditori agricoli che ne hanno chiesto l’annullamento a prefetto e Tar di Lecce, ma la giustizia amministrativa l’ha confermata perché “adeguatamente motivata per la salvaguardia della salute dei lavoratori nelle campagne”. E lui, forte della vittoria incassata, coglie la palla al balzo per picchiare duro: “Voglio ricordare che alcune di quelle aziende sono le stesse coinvolte nell’operazione Sabr del 2012 sul caporalato per riduzione in stato di schiavitù”. Un“me ne frego” alle proteste di chi è a processo per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro nero: “Se io sono il sindaco dei migranti, come sono stato definito, vuole dire che chi c’era prima di me era il sindaco degli schiavisti”. Eppure, oltre che alle aziende in questione, le sue politiche potrebbero fare storcere in naso a movimenti e partiti della galassia della destra populista, dalla Lega Nord a Fratelli d’Italia passando per Casapound. “Per me Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Gianluca Iannone non sono dei riferimenti politici. Se proprio devo essere incasellato da qualche parte, ammetto che guardo con grande interesse al Movimento 5 Stelle di cui sono un elettore storico”. Peccato che anche Beppe Grillo probabilmente avrebbe da ridire qualcosa sulle sue politiche pro-immigrati. “Non mi interessa l’ortodossia, sono sempre stato minoranza anche all’interno dei partiti in cui ho militato”, taglia corto. Ma le novità del Mellone pensiero non finiscono qui: “Durante la scorsa consiliatura sono stato il primo a proporre il registro per le unioni civili, ma il provvedimento fallì per la misteriosa assenza di un consigliere comunale del Pd”. E ora? “Avanti tutta per allineare Nardò alle principali città dove sono garantiti i diritti delle coppie omosessuali”. E la chiesa? “Stimo l’associazionismo cattolico che fa molti interventi meritori per nativi e migranti, ma la mia formazione è laica a partire dall’educazione impartitami dai miei genitori, mamma socialista e padre missino”. Inevitabile a questo punto chiedergli cosa pensi della liberalizzazione delle droghe leggere dopo il siluramento alla Camera dei Deputati del ddl sulla legalizzazione. Anche su questo punto la risposta è spiazzante: si spinge addirittura oltre il testo elaborato dall’ex radicale Benedetto Della Vedova e invoca una “soluzione all’olandese per sottrarre il grande business delle sostanze alle organizzazioni della criminalità organizzata”. In attesa di capire come andrà a finire l’ennesima estate contrassegnata dalla schiavitù di pomodori e angurie, quel che è certo è che Mellone farà parlare ancora di sé. E già lancia la sfida per l’autunno: “Intitoleremo la sala consiliare a Renata Fonte, l’ex assessora neretina uccisa nel 1984 per il suo impegno contro le speculazioni edilizie”. La donna occupa un posto di primo piano nel pantheon delle associazioni come Libera che si battono per la legalità e contro le mafie. |
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